Come trasmettitori di impulsi, i drum pad (in questo caso pad per batteria) hanno un trigger sotto forma di piezo (trasduttore piezoelettrico) o di una speciale resistenza sensibile alla pressione (FSR Force Sensitive Resistor). Il segnale scaturito dal colpo battente viene convertito dalla centralina nel suono assegnato a quel dato pad. Tutti i pad sono collegati alla centralina tramite un cavo, generalmente un jack standard. Il diametro della maggior parte dei pad è di 10”, inferiore a quello dei tamburi acustici, cosa che li rende di facile posizionamento.
I trigger sono sensibili alla velocità, motivo per cui la forza con la quale colpirai si concretizzerà in un segnale altrettanto forte, mentre i suoni più bassi verranno a seguito di colpi più leggeri. I pad più sofisticati hanno diverse zone di riproduzione, ossia aree del pad con specifiche sensibilità al tocco: un determinato suono corrisponde quindi dalla zona in cui suoni. Con molte batterie elettroniche è possibile assegnare un secondo suono, come una cowbell o un jingle, ai bordi dei tom o suonare rimshot e rimclick su un pad a tre zone per rullante. Tuttavia, queste ripartizioni multizona richiedono anche una centralina che supporti tale tecnologia.
Mentre i pad in gomma si trovano spesso sulle batterie elettroniche più vecchie o molto economiche, negli ultimi anni - anche nei kit di prima fascia - le pelli in tessuto, note come mesh head (pelle dalla superficie “a griglia”), sono diventate gradualmente più popolari.
Offrono una sensazione leggermente più morbida, più gradevole per i polsi e, soprattutto, più vicina a quella della batteria acustica. Sono inoltre variabili nella tensione e significativamente più silenziose delle loro omologhe in gomma sebbene queste svolgano perfettamente il loro lavoro. Nei pad in gomma, infatti, le proprietà di rilascio sono per lo più impeccabili e - grazie alla superficie più compatta - spesso è possibile eseguire passaggi complessi con maggiore facilità rispetto alle Mesh Head. Se ti piace la sensazione al tocco sui pad in gomma ma hai problemi ai polsi, ti consigliamo di optare per bacchette speciali a bassa vibrazione, come quelle proposte da Zildjian.
La qualità del pad alla grancassa varia a seconda della fascia di prezzo. È consigliabile un pad montato verticalmente con una superficie in gomma o una pelle mesh da colpire con un convenzionale pedale per grancassa: è l'unico modo per trasmettere la stessa tecnica al piede impiegata abitualmente, dalla batteria acustica a quella elettronica. La maggior parte dei pad per grancassa ha lo spazio sufficiente per un doppio pedale. Nelle fasce di prezzo più elevate, spesso vengono utilizzate vere e proprie grancasse, con una pelle mesh imbottita all'interno. D'altra parte, le batterie elettroniche economiche sono spesso dotate di controller a pedale con il trigger posto sotto il pedale, nell'alloggiamento in plastica. In genere funziona senza problemi, ma non è paragonabile alla sensazione di una "vera" grancassa.
Esistono pad specifici per i piatti, in genere rivestiti di gomma e dalle diverse forme: a volte sono rotondi con il bordo piatto, a volte a forma di torta. Mentre i pad dei piatti nelle batterie elettroniche più economiche hanno al massimo due zone di suono, molti set di batteria di fascia alta utilizzano pad a tre zone (bordo, superficie, cupola). Questi possono così essere suonati su tutta la superficie restituendo un suono molto autentico.
L'hi-hat è uno speciale pad per piatti. Nei set più semplici consiste in un singolo pad collegato a un controller a pedale tramite la centralina, che ne gestisce elettronicamente il "grado di apertura”. Il suono del charleston cambia dunque in base alla posizione del pedale.
I set più sofisticati utilizzano un hi-hat convenzionale con uno speciale pad che ha come controparte un controller, il quale assume virtualmente la funzione del piatto inferiore. Tale combinazione può essere controllata, aperta e chiusa come l'hi-hat di una batteria acustica oltre a essere più precisa nel suono.
Parlando in generale, possiamo dire che l'hi-hat è l'elemento della batteria acustica più difficile da riprodurre. Solo i modelli elettronici di alta gamma offrono una performance quasi autentica con una buona gamma dinamica e tonale.
La centralina della batteria, i pad del rullante, del tom e dei piatti sono fissati a un rack molto compatto nella maggioranza delle batterie elettroniche, così da renderlo meno ingombrante di una configurazione acustica. Bastano di solito due gambe, collegate da barre trasversali, a supportare il rullante, i tom e i piatti, nonché una staffa a sinistra e a destra per il floor tom, l'hi-hat e la centralina della batteria. Per gli strumenti professionali di grandi dimensioni
Il rack si avvicina all’ingombro delle batterie acustiche proprio in ragione del maggior numero di componenti da disporre. Alcuni kit di alta gamma fanno completamente a meno del rack e sono dotati di normali supporti per piatti e tom, cosa che li rende praticamente indistinguibili dalle batterie acustiche.
I comuni rack per le batterie elettroniche sono facili da assemblare e smontare, oltre al fatto che occupano poco spazio. Alcuni produttori hanno inserito i cavi di collegamento tra la centralina e i pad all’interno dei tubi del rack, un vero vantaggio. Non rischierai di perdere o danneggiare i cavi, tutto avrà un aspetto più pulito e ordinato. Che si tratti di batteria acustica o elettronica, in entrambi i casi i rack sono ovviamente modulabili, da ampliare a proprio piacimento.