è il secondo Lehle P-Split che ho in uso nella mia catena di segnale, diventata negli anni ormai interamente stereo. insieme al suo fratello più vecchio, lo uso per prelevare il segnale da inviare ai due amplificatori, prima di entrare nell'interfaccia audio. poiché in cascata all'interfaccia audio ci sono anche il mixer, e i monitor "da studio", la funzionalità dei Lehle P-Split è assolutamente indispensabile: non solo per evitare gli anelli di terra (ground-loop, se proprio insistete) a cui vanno soggetti i collegamenti sbilanciati di apparecchi alimentati da circuiti elettrici diversi, ma anche per modificare la polarità del segnale, al bisogno. non è affatto scontato che amplificatori e sistemi di altoparlanti diversi, soprattutto quelli d'epoca, si comportino allo stesso modo quanto a polarità, e il poter "aggiustare" la catena senza dover metter mano agli attrezzi rappresenta una più che gradita opzione.
il manuale d'uso, al solito per i prodotti Lehle, è ricco di spunti interessanti, e rivela funzionalità per nulla scontate in un apparecchio che appare, a prima vista, come una semplice scatoletta di lamiera.
oltre alla qualità del trasformatore, che a differenza dei più comuni DI-Box generici è progettato e costruito appositamente per "mettere pace" tra l'impedenza dei pickup passivi e gli stadi di ingresso degli apparecchi più diversi, oltre all'interruttore per la massa del segnale e all'inversione di polarità, c'è anche l'uscita totalmente bilanciata (ovviamente a trasformatore) affidata al connettore "jack" da 1/4" del tipo a 3 poli (TRS): con un comune cavo da chitarra funziona in modalità sbilanciata, come è ovvio che sia, ma utilizzando un jack a 3 poli o un adattatore XLR permette di affrontare anche lunghi percorsi di segnale senza il minimo decadimento timbrico, al riparo da interferenze.
nel mio schema di utilizzo, poi, l'abbinamento più prezioso del P-Split è con la "manopola di volume" prodotta da t.c. electronic: in uscita da qualsiasi "mixerino" economico, o dall'interfaccia audio con regolazione dei livelli solo in dominio digitale, l'accoppiata permette di interfacciarsi al massimo livello di controllo e qualità con qualsiasi apparecchio di standard professionale o broadcast.
gli utilizzi sono pressoché infiniti, a condizione di averne sempre almeno un paio liberi, a portata di mano... credo che ne aggiungerò altri, prima possibile, secondo disponibilità economica. anche perché, sul panorama mondiale, non mi risulta esistere nulla di così efficace, semplice, ben fatto, ben suonante... e sicuro, proprio in quanto interamente passivo.