Vorrei darmi dell'asino per non averle comprate prima.
Ho lasciato prender polvere per qualche anno all'unico basso sei corde che ho, perchè nel mio tentativo di suonarlo ad armonici, arpeggi ed accordi, vuoi per le mie mani tutto sommato piccole, vuoi soprattutto per la mia (men che) mediocre capacità, il rumore della diteggiatura, con la precedente muta Elixir roundwound, viaggiava sempre a metà strada tra l'incontenibile e l'incontrollabile.
Avevo mille riserve e preconcetti, a trattenermi dall'acquistare questa muta: non solo perché fino a poco tempo fa costava una fortuna, ma soprattutto perché suonando sempre da solo, e senza basi, la ricchezza dii armonici e il sustain sono le uniche fondamenta su cui poter armonizzare e costruire un repertorio solista, e né gli armonici, né il sustain, sono caratteristiche che venga spontaneo associare alle corde liscie, o flatwound che dir si voglia.
Tutte le flatwound che ho provato finora (e nemmeno su uno strumento a sei corde), al massimo facevano "plop" e "ftunf".
Vogliamo aggiungere anche che, oltre ad essere un men che mediocre bassista, il mio basso a sei corde è un oggetto orientale da produzione di massa, decisamente economico, ma comunque neckthrough, e con preamp attivo (e dotato quindi di pickup davvero generici)?
Ho deciso di rischiare il costo della muta, aspettandomi di aver buttato i soldi dalla finestra perché ero pronto ad ammettere che su un basso così economico avrebbero ristretto la sua varietà tonale fino ad un minimo che l'avrebbe reso inutilizzabile.
Sustain ed armonici, ricordate? Sono sempre state propagandate come prerogative delle corde roundwound, non flatwound.
Queste Thomastik-Infeld JF346, invece, si sono rivelate non solo conformi a tutto quello che ho letto nei giudizi degli utilizzatori ed acquirenti, ma a mio modo di vedere ancora migliori, ancora più speciali. Provo a spiegarvi il perché.
Intonazione, anzitutto: con le roundwound, intonare il basso aveva esaurito tutta la corsa disponibile di quasi tutte le sellette, ma con le JF346 l'intonazione più precisa che io abbia mai potuto realizzare sullo strumento è faccenda da 10 minuti (scarsi), ho praticamente tutte le sellette a momenti allineate, sfalsata tra loro di pochi millimetri, pur con un'action importante come piace a me.
Timbro, a seguire: hanno tutta la gamma acuta che serve, senza averne l'asprezza, e senza il rumore meccanico della diteggiatura, ma con un attacco precisssimo e velocissimo, ed un sustain che sembra non finire mai.
Armonici: ovunque, tutti uguali di intensità e di completezza, come non li avevo sentiti mai prima d'ora da questo strumento.
Omogeneità: non c'è una nota che suoni più di un'altra, o una corda che suoni più di un'altra. 6 corde moltiplicate per 24 tasti tutti usuabili a piacimento, senza nessuna difformità, perfettamente omogenei, persino gli ultimi 3 o 4 del B grave hanno ancora tutta le definizione che serve per muovere l'ago dell'accordatore digitale con sensore piezo (e leggere un'intonazione impeccabile).
Versatilità: personalmente non è una caratteristica di cui io abbia bisogno, però permettono tanto di suonare con gli armonici quanto di suonare slap, tanto di usare distorsori e saturazione senza perdere l'attacco, quanto di chiudere tutto il controllo di acuti e medio-alti, e di ottenere il tipico suono flatwound degli anni sessanta e settanta.
Stabilità: il basso dorme e vive in cantina, dove la temperatura varia tantissimo (perché è attraversata dai tubi del riscaldamento); nonostante questo, e nonostante le corde fossero appena state montate, ho ripreso il basso in mano dopo una settimana, e la deviazione dal pitch corretto era praticamente immisurabile.
Sul fatto che possano durare in eterno... beh, su questo non posso testimoniare, le ho montate da appena sei giorni, ma non c'è una recensione (tra quelle in tedesco) che non le descriva come "dalla durata pluridecennale" e "se farete lo sforzo di pulirle e asciugarle dopo il concerto, dureranno quanto il basso".
Il mio modesto basso made in estremo-oriente adesso suona con un timbro ricchissimo, un sustain incredibile, e un'intonazione perfetta a tutta tastiere, dopo un "self-made setup" realizzato in meno di 10 minuti, ha tutti gli armonici che non ero mai riuscito a trovargli, e posso usarlo addirittura con la distorsione a tutta manetta...
Mai più senza! Asino a non aver deciso di provarci prima! Ho cambiato pickup e preamp su alcuni miei bassi economici, in passato, e adesso mi viene il dubbio che avrei potuto limitarmi a montare delle Thomastik-Infeld JF34X. Se anziché costare 77 Euro, come oggi, fossero ancora a 120 Euro come un po' di mesi fa, resterebbero ugualmente corde fantastiche ad un prezzo pienamente giustificato per il miglioramento che offrono.
Adesso il problema sarà trovare i soldi per montarle su tutti gli altri bassi che girano qui intorno!