Non esiste chitarra elettrica senza effetto di modulazione.
Ci riferiamo, in questo caso, alla speciale impronta sonora che nasce da due vibrazioni simultanee, le cui frequenze distano solo pochi hertz;
L'esempio sonoro è quello di due suoni che sembrano brillanti e corposi all'ascolto eppure leggermente dissonanti tra loro.
Provate ad ascoltare il suono di un solo violino e poi quello dell'intera sezione orchestrale: tutti emettono la stessa nota che, seppur intaccata dalle inevitabili fluttuazioni nell'accordatura oltre che dall'imprecisione umana nell'esecuzione, risulterà in ogni caso più pieno e non solo più forte!
Semmai il secondo segnale giungesse anche con un po' di ritardato, assisterete ad ulteriori cancellazioni di fase con relativo perfezionamento degli overtunes o armonici (a seconda della reale asincronia, peraltro regolabile manualmente grazie a diversi dispositivi).
È possibile ottimizzare l'effetto rimandando parte del segnale al fronte palco, tenendo presente che pedali come il Flanger ed il Phasers permettono già di controllare il feedback.
I pedali di modulazione includono Tremolo, Chorus, Vibrato, Flanger, Phaser ed Ensemble.