Al contenuto della pagina

4. Differenze tra pianoforti verticali e a coda

Similitudini tra i due strumenti

Le corde e la meccanica da sole non costituiscono, ovviamente, uno strumento completo: la superficie delle corde è troppo piccola per generare una pressione sonora sufficiente, da cui la necessità della già citata tavola armonica.

Altre somiglianze:

  • la tavola armonica, su cui è avvitata la piastra in ghisa
  • i perni di accordatura, cui saranno agganciate le corde, sono incassati nella tavola armonica (somiere) per garantirne la corretta tensione
  • la cassa di risonanza con struttura a catene e ponticelli in legno

Giusto qualche ulteriore informazione in merito alla piastra in ghisa: prima di essere installata è sottoposta a un processo di fabbricazione piuttosto complesso (levigatura, pre-verniciatura, verniciatura e cottura ripetuta). Essa determina la posizione delle corde e viene quindi regolata con precisione durante l'installazione.

In primo piano: i pedali

Ti starai chiedendo perché non abbiamo menzionato i pedali come caratteristica comune nella sezione precedente. In effetti entrambi gli strumenti sono dotati di pedali, ma alcuni di essi hanno funzioni diverse.

a) Funzioni dei pedali di un pianoforte verticale:

Pedale sinistro: il pedale del pianoforte

Quando premuto i martelletti si avvicinano alle corde, accorciando così la distanza per raggiungerle, cosa che comporta una minore intensità del suono prodotto.

Pedale centrale: sordina o pedale tonale (non è presente su tutti i pianoforti)

Quando premuto, una striscia di feltro si interpone tra i martelletti e le corde, rendendo lo strumento significativamente più silenzioso.

Pedale destro: pedale forte o di risonanza

Tutti gli smorzatori si allontanano dalle corde così che ognuna possa continuare a vibrare dopo essere stata sollecitata. Risuonano anche le altre corde del gruppo, benché non siano direttamente interessate, dando luogo a un suono complessivamente più pieno.

b) Funzioni dei pedali del pianoforte a coda:

Pedale sinistro: pedale una corda

Questo pedale sposta l'intera tastiera e la martelliera verso destra, in modo che i martelletti colpiscano solo una del gruppo di corde, da cui il nome “una corda” per questo pedale.

Inoltre, lo spostamento fa sì che altre parti del feltro del martelletto colpiscano le corde, cosa che alcuni costruttori sfruttano per ottenere un suono diverso utilizzando gli aghi di intonazione.

Pedale centrale: il pedale tonale (sustain)

Come già anticipato tra i cenni storici, il suo sviluppo si deve a Theodor Steinway nel 1874. Per la precisione, serve a fare risuonare le corde che vengono percosse, a farle durare più a lungo. Gli smorzatori delle corde corrispondenti si sollevano quando suoniamo la nota e si riabbassano al rilascio del tasto.

Pedale destro: di risonanza (vedi pianoforte verticale)

Come nel caso del pianoforte verticale, tutti gli smorzatori si allontanano dalle corde così che ognuna possa continuare a vibrare dopo essere stata sollecitata.

A confronto: pedali dei pianoforti verticale e a coda
A confronto: pedali dei pianoforti verticale e a coda

I tuoi contatti