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Bellissima e versatile ma…
Il controllo di qualità è veramente scarso e chiaramente permissivo al fine di non disturbare i numeri di produzione. Il pickup al manico era posizionato male. Peccato non poter allegare delle foto. Era storto e talmente inclinato da non poter credere che potesse sfuggire anche ad un veloce controllo. Ho dovuto riposizionare una delle due viti e intervenire sugli spessori posti sotto il pickup.
I vani posteriori sembrano tagliati con l’accetta. I bordi del vano dell’elettronica e del vano del Jack sono semplicemente stati fresati con un utensile che era giunto oltre la sua vita utile. Cambiarlo prima è una questione di costi e evidentemente attendono fino a quando un controllo qualità troppo permissivo lo concede. Qui sono intervenuto con un po’ di olio di lino crudo, usato come impregnante, solo per non lasciare a vista del legno grezzo non finito.
Sulla parte anteriore, in prossimità del ponte, c’era una bella macchiolina nera di 2 o 3 millimetri di impregnante rappreso. E’ venuta via sfregando leggermente ma lasciando un buco nella vernice. Fortunatamente la vernice è opaca e lo strato applicato è sottilissimo ed è bastata una gomma abrasiva per correggere il difetto. La vernice è una leggera pellicola ed è anche permeabile, il che permette di poter impregnare ulteriormente i legni, per correggere difetti o esaltare le venature. D’altro canto non offre alcuna protezione, non avendo spessore e durezza, quindi lo strumento si può facilmente ammaccare o segnare.
A parte questi difetti estetici, la fattura è ottima: i legni del corpo e del manico sono assemblati in maniera impeccabile. Il manico è perfetto e ho verificato l’efficacia del truss rod. I tasti inox sono lavorati in maniera impeccabile. Molto belli come anche gli intarsi in abalone. Non si può certo parlar male dell’hardware: sono tutti prodotti top che incidono non poco sul costo complessivo.
Dal punto di vista funzionale lo strumento è perfetto. Per passare dalle 9-42 alle 10-46 è necessario sostituire le molle. Ho utilizzato le Ibanez ESPR2003 E-Power. Settare il Floyd Rose richiede un po’ di pazienza ma una volta chiuso il locking nut il tremolo è molto efficace e la stabilità dell’accordatura è ottima. Il manico, nonostante il poco spessore, si è rivelato molto stabile e la chitarra mantiene l’accordatura molto a lungo.
E’ una chitarra che ricomprerei?
Assolutamente sì, perché i legni sono veramente molto belli. Non solo il top, anche corpo e manico si presentano benissimo con la finitura opaca che esalta le venature.
Per quanto riguarda il manico è sempre una questione di abitudine o di genere musicale che si preferisce. Certo è sottile, ma non è il più sottile che produce la Ibanez. Dal punto di vista del suono, grazie all’alter switch, è uno strumento molto versatile e quindi si può usare praticamente per tutto.
Legni al top, hardware al top, costruzione con manico attraverso il corpo non nuova ma magnificamente realizzata. Peccato solo per il controllo di qualità, che non è un problema relativo all’Indonesia, ma alla volontà di contenere i costi.
I vani posteriori sembrano tagliati con l’accetta. I bordi del vano dell’elettronica e del vano del Jack sono semplicemente stati fresati con un utensile che era giunto oltre la sua vita utile. Cambiarlo prima è una questione di costi e evidentemente attendono fino a quando un controllo qualità troppo permissivo lo concede. Qui sono intervenuto con un po’ di olio di lino crudo, usato come impregnante, solo per non lasciare a vista del legno grezzo non finito.
Sulla parte anteriore, in prossimità del ponte, c’era una bella macchiolina nera di 2 o 3 millimetri di impregnante rappreso. E’ venuta via sfregando leggermente ma lasciando un buco nella vernice. Fortunatamente la vernice è opaca e lo strato applicato è sottilissimo ed è bastata una gomma abrasiva per correggere il difetto. La vernice è una leggera pellicola ed è anche permeabile, il che permette di poter impregnare ulteriormente i legni, per correggere difetti o esaltare le venature. D’altro canto non offre alcuna protezione, non avendo spessore e durezza, quindi lo strumento si può facilmente ammaccare o segnare.
A parte questi difetti estetici, la fattura è ottima: i legni del corpo e del manico sono assemblati in maniera impeccabile. Il manico è perfetto e ho verificato l’efficacia del truss rod. I tasti inox sono lavorati in maniera impeccabile. Molto belli come anche gli intarsi in abalone. Non si può certo parlar male dell’hardware: sono tutti prodotti top che incidono non poco sul costo complessivo.
Dal punto di vista funzionale lo strumento è perfetto. Per passare dalle 9-42 alle 10-46 è necessario sostituire le molle. Ho utilizzato le Ibanez ESPR2003 E-Power. Settare il Floyd Rose richiede un po’ di pazienza ma una volta chiuso il locking nut il tremolo è molto efficace e la stabilità dell’accordatura è ottima. Il manico, nonostante il poco spessore, si è rivelato molto stabile e la chitarra mantiene l’accordatura molto a lungo.
E’ una chitarra che ricomprerei?
Assolutamente sì, perché i legni sono veramente molto belli. Non solo il top, anche corpo e manico si presentano benissimo con la finitura opaca che esalta le venature.
Per quanto riguarda il manico è sempre una questione di abitudine o di genere musicale che si preferisce. Certo è sottile, ma non è il più sottile che produce la Ibanez. Dal punto di vista del suono, grazie all’alter switch, è uno strumento molto versatile e quindi si può usare praticamente per tutto.
Legni al top, hardware al top, costruzione con manico attraverso il corpo non nuova ma magnificamente realizzata. Peccato solo per il controllo di qualità, che non è un problema relativo all’Indonesia, ma alla volontà di contenere i costi.
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