Le 10 invenzioni che hanno cambiato il mondo della musica

I prodotti più innovativi appartenenti all’evoluzione musicale sono stati largamente responsabili dei cambiamenti della musica stessa (tanto sotto l’aspetto della performance, quanto sotto l’aspetto dell’ascolto). Nonostante molti musicisti amino ciò che “è vecchio e vintage” (strumenti, musica, band, ideologie), il mondo della musica è legato a doppio filo con l’avanzare inesorabile della tecnologia. 

Le idee che fanno scaturire uno sviluppo tecnologico sono ciò che definisce la nostra stessa esistenza, e la musica non ne fa eccezione. Praticamente ogni strumento musicale o accessorio potrebbe essere catalogato come “incredibile innovazione tecnologica“: nonostante ciò, abbiamo raccolto quelli che, a nostro parere sono i prodotti che più di tutti hanno cambiato la storia della musica.

Vinile (1887)

L’invenzione del disco di vinile ha radici lontane, legate al lavoro di Emile Berliner, che nel 1887 brevettò il grammofono e introdusse il disco come supporto di registrazione, un’idea rivoluzionaria rispetto ai cilindri di Thomas Edison.

I primi dischi erano fatti di gommalacca e avevano un suono meno definito, ma la loro produzione più economica e la facilità di replicazione li resero rapidamente popolari. Fu solo negli anni ’40 che il polivinilcloruro, un materiale plastico più avanzato, sostituì la gommalacca, portando alla nascita dei formati a 33 e 45 giri. Berliner, con la sua invenzione, gettò le basi per l’evoluzione della musica registrata, ma la RCA Victor rese questa tecnologia fruibile a tutti.

Nastro magnetico (1928)

Oggi il nastro magnetico suona molto “vintage“: molti artisti cercano di ricrearne l’effetto utilizzandoli in toto al posto del digitale o utilizzando plug-in che ne simulano le caratteristiche sonore. Essendo un metodo di incisione imperfetto, “colorava” il suono in una maniera che, oggi, ci risulta gradevole.

Il nastro magnetico è stato inventato nel 1800, mentre Edison e Bell (chi altri) cercavano di imprigionare il suono all’interno di cilindri di cera. I risultati non erano grandiosi, e la qualità sonora non era appagante. Tutto cambiò quando Fritz Pfleumer, nel 1928, decise di prendere un pezzo di carta e coprirlo di ossido ferrico.

Amplificatore per chitarra (1941)

La nascita dell’amplificatore per chitarra moderno risale agli anni ’40/’50. George Beauchamp e Adolph Rickenbacker, proprietari della Electric String Company, decisero di porre rimedio al problema che li affliggeva: producevano strumenti elettrificati, ma non avevano modo di… amplificarli!

Per farla breve: assunsero un tizio chiamato Van Nest che disegnò un prototipo, il quale fu poi sviluppato e prodotto in scala. Poco dopo questa “rivoluzione sonora“, Leo Fender fece squadra con Don Randall e creò il Super Amp, nel 1949. Il resto, come si suol dire, è storia.

Mixer (1958)

Fonici e produttori probabilmente associano il brand Studer alle migliori macchine a nastro mai prodotte: non tutti sanno che Studer fu anche responsabile della creazione del primo mixer rivolto al pubblico. Era enorme, mastodontico, pesantissimo ma cambiò tutto: gli studi discografici potevano finalmente incidere in multi-traccia.

Audio Cassetta (1963)

L’audiocassetta, introdotta dalla Philips nel 1963, ha rivoluzionato il panorama musicale, rendendo la registrazione e l’ascolto della musica più semplici e accessibili. Questo formato compatto, economico e portatile ha permesso agli utenti di registrare brani direttamente da radio o dischi e di creare compilation personalizzate, inaugurando un’era di creatività e condivisione musicale.

La cassetta ha trovato un posto speciale nella cultura popolare, grazie anche alla sua compatibilità con i walkman, che negli anni ’80 hanno portato la musica nelle tasche di milioni di persone.

Come dimenticarsi delle playlist di Mixed by Erry e il loro impero di musicassette contraffatte?

Registratore multi-traccia (1979)

Tascam rivoluzionò la storia e il futuro di svariate bands quando commercializzò il Portastudio nel 1979. Il concetto di questo registratore portatile era semplice: poter incidere un demo di quattro tracce nella propria stanza, garage o sala prove. Iniziò l’era del “demo-tape” e le etichette iniziarono a essere sommerse da demo di aspiranti artisti e bands. Il registratore multi-traccia divenne obsoleto quando iniziò l’era dell’incisione su computer. Nonostante ciò, non è mai uscito di produzione e rappresenta un valido metodo per incidere la propria musica in maniera originale, in mezzo al mare di incisioni digitali in cui viviamo.

MIDI (1983)

Riesci a immaginare un mondo in cui i tuoi sintetizzatori preferiti non riuscivano a comunicare tra loro? Ecco com’era il mondo prima del 1983. Per via del diverso approccio nel progettare le macchine e sistemi di “triggeraggio” dei suoni, molti prodotti molto popolari non riuscivano a comunicare tra loco fino all’invenzione del MIDI (Musical Instruments Digital Interface), un protocollo universale per trasmissione dati e interconnessione hardware. Il MIDI ormai sta sparendo in favore dell’USB e Thunderbolt, ma rimane la scelta preferita di molti professionisti che, nel MIDI, vedono ancora moltissimi vantaggi.

Mp3 (1995)

Scheda audio (1998)

Focusrite Scarlett Solo 3rd Gen

Le DAW (Digital Audio Workstation) esistevano ben prima del 1998, anno in cui Creative Labs produsse e commercializzò la nota scheda audio Sound Blaster Live!, una scheda audio PCI che permetteva una qualità audio a 48kHz e possibilità di incisione e playback che, per l’epoca, erano a dir poco futuristiche.

Questo spianò la strada a svariate altre ditte che iniziarono a produrre interfacce interne (PCI) o esterne (USB/FireWire/Thunderbolt/Ethernet). Oggi, con meno di cento euro, è possibile acquistare una scheda audio dalla qualità eccelsa e che ti permette di ottenere risultati professionali (a patto che tu sappia come fare!).

1995 – oggi (Streaming)

Lo streaming musicale è nato con l’avvento di internet e dei primi servizi dedicati alla trasmissione di contenuti audio in tempo reale. Tra i pionieri, RealAudio, lanciato nel 1995, ha permesso di ascoltare musica online senza scaricarla completamente.

Con il miglioramento delle connessioni internet, piattaforme come Spotify, nata nel 2008, hanno rivoluzionato il settore, offrendo un accesso illimitato a milioni di brani attraverso modelli di abbonamento o supportati dalla pubblicità.

Lo streaming ha trasformato il consumo musicale, rendendolo immediato e personalizzabile, e ha ridefinito l’industria, spostando il focus dalle vendite fisiche alla monetizzazione dei diritti digitali, rivoluzionando l’economia della musica e il modo in cui gli artisti si connettono al pubblico.

Le 10 invenzioni che hanno cambiato il mondo della musica

Quali di questi prodotti hanno rivoluzionato di più la musica? Quali, secondo te, mancano dalla lista? Faccelo sapere con un commento

La passione di Simon per la musica nasce molto tempo fa, fino a portarlo al diventare arrangiatore, chitarrista e autore di musica auto-prodotta, pubblicata con la sua band, gli Onyria.

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