Le donne della musica classica italiana

Le donne della musica classica italiana

Il genere femminile: ne abbiamo già discusso diverse volte, la sua è una lunga storia contraddistinta da penalizzazioni e sistematiche estromissioni. Se si tratta di ambito musicale, più nello specifico nel ramo compositivo, ingiustizie e privazioni si fanno forse più lampanti che altrove. Oggi in questo articolo ricorderemo compositrici e musiciste nell’ambito della musica classica di tutto rispetto, dimenticate e private della fama forse perché… donne.

Buona lettura!


Ci avete mai fatto caso…?

Quando si parla di citare alcuni nome legati alla composizione classica, ad esempio, anche i meno acculturati o appassionati al genere sono in grado di menzionarne qualcuno. Tutto cambia qualora si volesse ricordare il nome di compositrici donne. In pochi sanno, infatti, che le donne e la composizione vantano una lunga lista di nomi illustri che si possono tranquillamente affiancare a quelli maschili, già a partire dal periodo rinascimentale.

Eppure, la storica condizione sociale e culturale della donna spesso relegata, soprattutto nei secoli passati fino ad arrivare a tempi non troppo lontani, al ruolo di madre e angelo del focolare domestico, continua a giocare in una certa misura un ruolo importante sul come la donna viene percepita al di fuori delle “sue mansioni tipiche”. La musica infatti, benché il suo studio fosse indice di buona educazione e di una provenienza sociale agiata per entrambi i sessi, non rientrava tra le attività in cui la donna poteva “spiccare”.

 

Parentele scomode

Queste donne sono finite nel oblìo più totale: a sostegno di questa tesi basterebbe cominciare, ad esempio, ricordando la carriera mancata di Maria Anna Mozart, che a causa della sua parentela con quello che viene definito il principe della musica classica, Wolfgang Amadeus Mozart, venne completamente eclissata. Maria Anna Mozart, o come i familiari erano soliti chiamarla, Nannerl, suonava eccellentemente il clavicembalo, il fortepiano e il pianoforte (senza però la tanto presunta quanto mitologica superiorità sul fratello) e, cosa che più ci interessa, componeva egregiamente.

“Sono stupefatto! Non sapevo fossi in grado di comporre in modo così grazioso. Ti prego, cerca di fare più spesso queste cose”

Furono queste le parole che le scrisse il fratello Wolfgang, dall’Italia nel 1770. Senza alcun dubbio un’attestazione, questa, delle capacità e del talento di una grande musicista che, se non fosse stata costretta e limitata da costrizioni sociali e familiari, si sarebbe probabilmente espressa al meglio musicalmente.

 

Talenti italiani

Stai visualizzando un contenuto segnaposto da Youtube. Per accedere al contenuto effettivo, clicca sul pulsante sottostante. Si prega di notare che in questo modo si condividono i dati con provider di terze parti.

Ulteriori informazioni

Se quella della sorella di Mozart fu un’occasione mancata per il mondo della composizione, nomi come quello di Maddalena Casulana, compositrice del tardo rinascimentale, nonché prima donna in assoluto ad aver pubblicato proprie composizioni nella storia della musica occidentale, riscossero un notevole successo ed un riconoscimento. Nella dedica del suo primo libro, rivolta a Isabella de’ Medici, la Casulana affermava la volontà “di mostrare al mondo il vanitoso errore degli uomini di possedere essi soli doti intellettuali, e di non credere possibile che possano esserne dotate anche le donne.“ Prova scritta e tangibile questa, di un sentimento di emancipazione femminile incredibilmente ante litteram.

Vi furono poi nomi come quello di Francesca Caccini, figlia del più celebre Giulio Caccini, che tra le musiciste donna fu quella che maggiormente contribuì all’evoluzione della musica barocca. Fu persino la prima compositrice della storia a scrivere un’opera, “La liberazione di Ruggiero“.

Stai visualizzando un contenuto segnaposto da Youtube. Per accedere al contenuto effettivo, clicca sul pulsante sottostante. Si prega di notare che in questo modo si condividono i dati con provider di terze parti.

Ulteriori informazioni

Seguendo troviamo nomi quali: Barbara Strozzi, Claudia Sessa, Sulpitia Cesis, Lucrezia Vizzana, Claudia Rusca, Chiara Cozzolani e Isabella Leonarda, quasi tutte, come si può facilmente immaginare, appartenenti a ordini monacali di vario genere.

Tra gli ancora tanti nomi (ne avremmo una lista immensa), spiccano quelli di Raffaella Aleotti, la prima donna della storia a pubblicare composizioni di musica sacra, o Maria Calegari, che per le sue incredibili esecuzioni e straordinarie composizioni si conquistò il titolo di Divina Euterpe, in riferimento alla musa della musica.

Troviamo poi Maddalena Sirmen, una delle poche a non esser cresciuta in un contesto familiare agiato. Nata infatti da una famiglia aristocratica caduta in miseria, la Sirmen crebbe in orfanotrofio veneziano, l’Ospedale dei Mendicanti, nei quali ai bambini si insegnavano le arti e i mestieri. Maddalena iniziò i suoi studi che, in seguito, la portarono a diventare un’apprezzatissima violinista oltre che una compositrice nota in tutta Europa.

Stai visualizzando un contenuto segnaposto da Youtube. Per accedere al contenuto effettivo, clicca sul pulsante sottostante. Si prega di notare che in questo modo si condividono i dati con provider di terze parti.

Ulteriori informazioni

Conclusione

Storie di donne che, nonostante le i retaggi sociali e culturali del loro tempo, furono ugualmente capaci di dare alla musica un contributo che, ancora oggi, non trova posto alcuno nella memoria collettiva. Ciò che possiamo augurarci è che simili disparità fondate su preconcetti arcaici e completamente ingiustificati scompaiano, perché le conseguenze non colpiscono solo le interessate: è l’umanità intera a perderci e ad essere privata di potenziali opere e capolavori che in un mondo equo sarebbero patrimonio di tutti indistintamente da chi ne sia l’artefice


Articolo scritto da Elena P.


Conoscete anche voi compositrici di musica classica donne? Vi ha ispirato l’articolo? Fatecelo sapere con un commento!

Author’s gravatar
La passione di Simon per la musica nasce molto tempo fa, fino a portarlo al diventare arrangiatore, chitarrista e autore di musica auto-prodotta, pubblicata con la sua band, gli Onyria.

Lascia un commento

ANNUNCIO