Le 7 cose che i chitarristi odiano sentire

Le 7 cose che i chitarristi odiano sentire

I sei-cordisti sono spesso oggetto di barzellette, scherzi e battute: d’altronde, l’ego dei chitarristi è paragonabile a quello dei cantanti 😉 Figura stereotipata e spesso mitizzata,  musicista che più di tutti sogna le luci della ribalta, il chitarrista è di certo un elemento da trattare con i guanti. Ecco una breve guida sulle 7 cose da non dire mai ai vostri colleghi chitarristi!


 

1. “Il tuo volume è troppo alto”

Il chitarrista è uno dei pilastri portanti della band e, di solito, anche il collante che tiene assieme la band e media tra i vari membri della stessa. Cosa succede, però, se lo stesso caro chitarrista inizia a sovrastare tutti gli altri strumenti? Molti amplificatori valvolari hanno bisogno di essere tirati a cannone (volume) per suonare bene, ed è qui che partono litigi, diatribe, denunce e discussioni epocali per farti capire che no, non siamo ancora a San Siro e quindi il volume va tirato giù.


2. “Usa un po’ meno effetti”

La conversazione tipo tra chitarrista e tecnico del suono è più o meno sempre la stessa: “Il tuo suono è ingolfato e poco definito, togli qualche effetto!” E tu, dopo aver lavorato per ore e ore a casa per ottenere il suo sound perfetto, mischiando reverbero hall, chorus e flanger, sei… incredulo. Già, perché ciò che funziona a volumi casalinghi o in sala prove non funziona praticamente mai sul palco: ridurre è la parola chiave e meno effetti verranno utilizzati, migliore sarà il sound finale.

 

3. “Hai la chitarra scordata!!”

Ti sei appena prodigato in virtuosismi degni di Francesco Fareri, con hammeron, pulloff, tapping estremo, sweeppicking come se non ci fosse un domani. Ogni trucco che avevi nel tuo arsenale è stato utilizzato e ora non aspetti altro che goderti le facce in visibilio dei presenti. E invece ti guardano malissimo finché una flebile voce, il povero malcapitato che in questa situazione sarà la voce del coro, ti riporta sulla terra: “Eri totalmente scordato!” o ancora peggio “Eri totalmente fuori scala!”

 

4. “Ascoltati di nuovo il pezzo originale”

Ti stai esercitando su una cover per il prossimo show e, per quanto tu sia in grado di riprodurre fedelmente il pezzo originale, ti annoi a dover eseguire meramente quella noiosissima parte ritmica. Ed è qui che parte il colpo di genio: perché non aggiungere qualche nota qui e là? Perché non modificare l’assolo e renderlo ancora più esplosivo? Le tue aspettative sono altissime, e tali restano fintanto che non commentano il pezzo con un “Ascoltati l’originale, non l’hai fatto bene”. Già. Perché non l’hai fatta male, ma ti sei azzardato a cambiarla. Ricorda: stai suonando il pezzo di qualcunaltro e il pubblico vuole sentire esattamente QUEL-PEZZO.


5. “Questa l’ho già sentita”

Sei rimasto sveglio fino a tardi e per ore hai creato, composto e arrangiato i futuri pezzi più famosi e splendidi del pianeta. Riesci già ad immaginare la linea di basso, il groove di batteria e il risultato finale e non vedi l’ora di farla sentire ai tuoi compagni. Ti rechi in saletta, inizi a suonarla e… “Ah, la conosco questa! É un pezzo di xxx!” e tu, internamente, muori un po’ di più. Perché deve sempre accadere? Perché ogni progressione di accordi è già stata usata, abusata e utilizzata praticamente ovunque?! É ora di passare al jazz.

 

6. “Il tuo sound è sempre uguale!”

Ti sei creato i tuoi suoni: pulito, overdrive, distorto, suono per assolo e variazioni con delay, effetti d’ambiente e variazioni di volume. Li provi tutti provando tutti i pezzi in scaletta ed eccola lì, la maledetta frase: “Ma perché la tua chitarra suona sempre allo stesso modo?!” e tu, maledicendo in silenzio la pochezza dell’orecchio di chi ha enunciato tale frase, ti ripeti nella testa che il pubblico medio non coglie le sfumature e vai avanti. E infatti è proprio così! Secondariamente, il tocco del chitarrista imprime già di per sé un certo tipo di sound il quale, unito a batteria e basso (che non variano) fa sì che la percezione sia molto “uniforme”. Ricorda: le sfumature iniziano nella tua testa e finiscono nelle tue mani, poiché il pubblico non le coglierà mai.


7. “Non hai altro da offrire?”

Frasi come queste spesso vengono pronunciate negli studi di registrazione. Stai provando un nuovo pezzo scritto da te e suoni moderatamente bene, magari non perfettamente, ma chi se ne frega ed eccola lì: “Non riesci a fare di meglio?” Cosa vuol dire?! Il pezzo deve suonare naturale e autentico, non robotico. Non sono mica un robot!

 

Se sei un chitarrista, avrai sentito almeno una volta nella vita una di queste frasi. Quali altri rimproveri ti fanno i tuoi compagni della band? Faccelo sapere con un commento! ✍

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La passione di Simon per la musica nasce molto tempo fa, fino a portarlo al diventare arrangiatore, chitarrista e autore di musica auto-prodotta, pubblicata con la sua band, gli Onyria.

8 commenti

    Storie simili le possono raccontare i batteristi ,sono critiche a volte assurde a volte vere ,come la prendi dipende da te ,dall’ altro e dal rapporto fra di voi ,se è civile, tanto meglio

    Ogni uno di noi egoisticamente piacerebbe che venisse rispettato il proprio punto di vista ma in gruppo tutto ciò direi che è impossibile.Se succede il successo della band è assicurato a vita.

    La numero 5 mi capita ogni volta che scrivo qualcosa (a mio parere) stupendo…che frustrazione 🙁

    Dopo un assolo di chitarra elettrica in cui ho dato tutto quello che potevo dare (… forse non molto … ma ognuno da quello che può …), scatta la frase:
    IL SUONO E’ NELLE DITA ! BUTTA VIA IL PLETTRO !
    Risposta: Fai di meno di usarlo tu, se vuoi
    Contro-risposta: LO ODIO ! NON LO USO MAI ! E COMUNQUE … SUONO LA BATTERIA !
    A volte penso che noi che facciamo musica per divertimento, siamo bravissimi a diventare professori di materie che ignoriamo !

    In realtà senza la chitarra se ne fa di strada,eccome!
    Ho sentito un terzetto fatto da:batteria, basso pentacorde e un violoncello che fanno cover dei nirvana e l’assenza di un megalomane dal tipico smanettamento da minidotato non si percepisce!

    > Vabbè ok, ci può stare, ma non sviliamo a questo modo la chitarra 😀

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