
Jack White? Il chitarrista dei White Stripes?
Beh sì, e di molti altri gruppi (The Upholsterers, The Raconteurs, The Dead Weather così come la sua carriera solista). Il chitarrista e cantante americano è noto per l’originalità che offre in ogni suo progetto musicale. Se nei White Stripes è stato un pioniere del blues mischiato al punk primitivo, coi Raconteurs offre un sublime rock di gran spessore, mentre neiu Dead Weather si cala nei panni di crooner. Con i Raconteurs, White ha da poco pubblicato un disco, Help Us Strangers (Third Man Records, 2019). Il disco è pieno di melodie, riff epici e tanta goduria a sei corde – se si parla di White, infatti, si parla inevitabilmente di chitarre e del suo sound unico.

Help Us Strangers (Third Man Records, 2019)
Non tanto le chitarre ma il sound!
Già. Non sono tanto le chitarre di White a conferire quel suono (trattasi di strumenti abbastanza generici, tutti di stampo vintage o modificate per risultare tali). Il suono deriva dal suo modo di suonare, dall’uso di pedali e amplificatori e dalla creatività del chitarrista stesso. White ha spesso usato chitarre Airline, Eastwood, Gibson, Fender e Danelectro nonostante il suo primo e più grande amore siano le chitarre Gretsch. Il catalogo Gretsch è sconfinato: per ottenere il sound di Jack White abbiamo quindi selezionato le chitarre più consone allo scopo, ossia la G6128T-59 VS Duo Jet, la G5230T Electromatic Jet,la G6134T Penguin e la G6118T Anniversary.
Ovviamente White non si limita a questo brand, possedendo una collezione di chitarre invidiabili. Una chitarra che spicca nella sua collezione è sicuramente la Fender Highway One Telecaster con il Bigsby, che White stesso ha modificato e riverniciato, sostituendo il pickup al manico con un T.V. Jones Filtertron. La chitarra più simile sul mercato è la Fender Vintera 60s Tele with Bigsby.
Jack White ha anche un’innata passione per le chitarre acustiche. La sua Gretsch preferita è la Falcon Rancher, spesso affiancata dalla Gibson Hummingbird.
Entrambe le chitarre citate sono di forma Jumbo, e White non disdegna di certo le altre tipologie, come la chitarra Concerto Gretsch G9531E Style 3 Grand Concert:
Ok, lo sapevo già. Dimmi altro!

Fender 65 Twin Reverb
Ok, parliamo di amplificatori. Durante l’epoca White Stripes, White ha spesso usato una testata valvolare degli anni ’60 Sears Silvertone 1485 e un cabinet 6×10 Silvertone, un setup abbastanza difficile da recuperare. Nel paragrafo che segue, quindi, parleremo di amplificatori facilmente reperibili.
Il gioiellino qui sopra è il Fender 65 Twin Reverb, una riedizione dell’amplificatore originale del 1965. Il suono è grosso, cristallino e con un riverbero che non ha bisogno di presentazioni. Inoltre, si presta bene all’utilizzo di pedali. Alternative al Twin 65 sono il 68 Custom Vibrolux Reverb e il Fender 68 Custom Deluxe Reverb
L’Hot Rod Deluxe IV è un altro amplificatore molto amato da White. La serie Hot Rod è nata a metà anni ’90, durante il ‘declino’ dell’hair metal e del ritorno delle sonorità ’50, ’60 e ’70. Grazie ai circuiti Drive e More Drive, i Fender iniziarono ad offrire distorsioni convincenti all’interno del solito amplificatore con il leggendario suono pulito fender. Amplificatori versatili a dir poco.

Fender Hot Rod Deluxe IV
Infine, due gioiellini: sulla sinistra, il Fender Blues Deluxe Reissue, uno degli amplificatori più RUMOROSI della storia (leggenda narra che tirando il volume oltre il 2, i muri di un palazzo inizino a tremare). Sulla destra Fender George Benson Twin Reverb, un amplificatore a valvole noto per la nitidezza del suono.
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Quindi mi basta un buon amplificatore?
É un ottimo inizio, ma non è tutto. Parliamo di effetti: i quattro raffigurati qui sopra sono la quintessenza del rig di Hack White: Electro Harmonix Little Big Muff Pi, Digitech Whammy, Dunlop Germanium Fuzz Face Mini Red e Z.Vex Woolly Mammoth Vexter
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Un pedale molto utilizzato da White nei The Dead Weather e nei The Raconteurs è l’Electro Harmonix Nano Bassballs, un filtro surround che genera un suono particolarissimo (dai un’occhiata qui song per capire). E come non citare il Micro POG, un pedale pensato per “sporcare” il suono della chitarra, usato molto da White nei White Stripes per cercare di riempire il più possibile il sound di chitarra essendo presente solamente una batteria di contorno. Il Micro Pog è anche disponibile in versione nano.
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Anche i pedali Boss trovano spazio nella pedaliera di White. Il classico Boss CS-3 Compression Sustainer, un compressore che non altera il sound originale della chitarra e che aiuta a ‘livellare‘ il suono della chitarra soprattutto in un genere “movimentato” come quello dei The Raconteurs. Degno di menzione anche il “semplice” accordatore TU-3.
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Mi servono altri pedali?
Non che servano necessariamente, ma possono tornare utili: l’MXR Micro Amp M133 preamplifier, viene utilizzato da White per saturare il suono in entrata prima dell’amplificatore. L’Eventide H9 Harmonizer è un pedale complesso e unico nel suo genere, perfetto per armonizzazioni di ogni tipo.
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Finiamo con altri due classici: il Voodoo Lab Tremolo che offre un’ottima emulazione del suono del tremolo di un amplificatore a valvole (grazie all’ausilio di una lampada e fotocellule, le stesse trovate in molti amplificatori). Infine, il Dunlop JD-4S Rotovibe, un chorus/vibrato che ricorda il suono del Leslie reso noto da Jimi Hendrix.
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Gli ultimi dettagli
Jack White utilizza plettri spessi per dare un particolare ‘attacco’ alle corde. Il modello raffigurato in foto, i Dunlop Jim Root Custom Nylon Picks, hanno uno spessore di 1.38mm. Per quanto riguarda le corde, White non predilige un brand in particolare: era solito, in giovane età, acquistare le GHS che venivano prodotte nella sua città natale, Michigan.
Conclusione
Pochi artisti hanno creato così tante hit come Jack White. Se poi ci aggiungiamo l’estrema creatività dimostrata nel creare le canzoni in questione, non possiamo che ammirare il genio del chitarrista statunitense. Ma il talento non è tutto: la dedizione è regina, come afferma White stesso in svariate interviste.
3 commenti
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Alfredo risponde:
Che porcheria di articolo, pieno di errori grossolani e informazioni sommarie.
Simon risponde:
> Ciao Alfredo, puoi indicarci le informazioni sbagliate? Grazie
marco risponde:
Articolo veramente bello, completo e molto molto interessante. Se un giorno mi sentirò degno di comprare una elettrica farò tesoro dei tuoi consigli. Bravo ad aver scelto White!!!