Hit The Tone – Khruangbin e la magia della chitarra

Hit The Tone – Khruangbin e la magia della chitarra

Khru- cosa? Hai preso a pugni la tastiera?

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I Khruangbin sono un trio del Texas con uno dei sound più carismatici degli ultimi tempi, musicalmente parlando. Hanno pubblicato 2 EP (Khruangbin e The Infamous Bill) e 2 LP ((The Universe Smiles Upon You e Con Todo El Mundo) oltre a dozzine di singoli. Dal 2011, Laura Lee (bassista), Mark Speer (chitarrista) e Donald “DJ” Johnson (batterista) creano musica a dir poco rivoluzionaria: musica psichedelica dal tipico stampo San Francisco, acid rock, folk dell’America rurale, thai (!) funk e soul. Cosa significa il nome? “Aeroplano“, in tailandese.

Chi li ha visti live parla di spettacoli mozzafiato, mai visti prima. Nonostante la musica sia fondamentalmente strumentale, c’è sempre una “voce” presente: la chitarra di Mark Speer! Ma come riesce ad ottenere quei suoni da una Stratocaster? Scopriamolo!


Ok sono curioso. Cosa intendi?

Speer ha un sound incredibile. É sufficiente ascoltare qualche loro pezzo per rendersene conto, ma la vera domanda è: c’è qualche trucco? Speer asserisce che la Fender Stratocaster che utilizza è normalissima e potrebbe utilizzarne una qualsiasi.

Fender Aerodyne Classic Strat 3TS

Il modello Aerodyne Classic è l’archetipo di ciò che la Stratocaster dovrebbe essere: top in acero fiammato, binding crema, manico in acero, 22 tasti e 3 pickup single-coil.

Un altro modello nella stessa fascia di prezzo è quello di Jimi Hendrix, della Signature series. Paletta reverse, pickups American Vintage ’65, ponte rovesciato: tutto ciò che serve per imitare il sound di Jimi.

Fender Jimi Hendrix Strat OWH

In realtà esistono un sacco di versioni della Stratocasters, e molte varianti appartengono alla signature series. La Stevie Ray Vaughan Signature , disegnata assieme alla leggenda del blues rock negli anni ‘90, ha il corpo in frassino, manico grosso, tastiera in Pau Ferro con tasti jumbo, tremolo mancino e 3 pickup Fender Texas Special.

Fender Stevie Ray Vaughan

Un’altra signature degna di nota è la Eric Clapton Signature Strat, con un manico più grosso rispetto allo standard Strato – più vicino al manico Gibson dell’epoca.

Fender Clapton Strat Signature TR

In territorio messicane troviamo delle chitarre validissime: la Stratocaster PF SRD Playerè la serie che rimpiazza la Standard Series. Nonostante i materiali utilizzati siano più economici, la Player suona come una strato: pick-up single coil in AlNiCo 5, tastiera in acero o Pau Ferro, tasti medium jumbo e tremolo a due perni.

https://www.youtube.com/watch?v=FHvH1xxrGD0


Quindi è tutto qui?

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Mark modifica la sua Stratocaster per ottenere il suo sound. Partendo dai pickup, si affida ai DiMarzio DP186, ossia i Cruiser.

DiMarzio DP184 Chopper WH

Stiamo parlando di pick-up di tipo humbucker in formato singlecoil, perfetti per quel sound rotondo, grosso e carico di potenza. Altri modelli interessanti della DiMarzio sono il DP384 (Chopper) – dal suono talmente spesso da non sembrare più un single coil, il DP218 (Super Distortion), perfetto in accoppiata con distorsioni esagerate e infine il DP419 (Area 67), un ottimo pick-up, bilanciato e pieno su tutte le frequenze dello spettro.

https://www.youtube.com/watch?v=gtE04gdWE0g


C’è altro da sapere?

Certo! Speer usa corde flatwound , nel dettaglio le D’Addario’s flatwound chromes. Nel Rig Rundown che trovi qui sotto potrai scoprire di più sulla sua strumentazione e sulle sue corde preferite. Inoltre, la Stratocaster di Speer monta un capotasto della Graph Tech.

Ciò a cui Speer ambisce è una chitarra capace di produrre più armoniche e un’intonazione più precisa. Un’ottima proposta Graphtech è il capotasto XL Slotted Jumbo Nut, caratterizzato da una notevole consistenza e durezza. Altri modelli degni di nota sono il XL F-Style Slotted Nut, ‘bagnato’ nel Teflon, che da ‘aria’ al suono, il GT PT 6010 00 Black Tusq XL, ottimo per chitarre tipo Gibson, il XL Zero Fret Nut , ottimo per accordature precise al millimetro, o il GT PQ 5000 00 Nut, perfetto per le Stratocaster.

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Abbiamo finito?

Beh, non abbiamo ancora parlato di amplificatori. Per i dischi dei Khruangbin, Speer usa un Fender Deluxe Reverb “blackface” mentre per la vita on the road si affida ad un Fender ’68 Custom Deluxe Reverb “silverface” reissue. Entrambi amplificatori fantastici a valvole, con il tipico riverbero a molla Fender.

E quando c’è bisogno di distorsione, Speer si affida a svariati pedali.

Il più utilizzato dal chitarrista americano è il Boss DS-1 Distortion, un pedale a dir poco storico, capace di produrre una distorsione pura e senza filtri – ben lontana però dal ‘caotico’ sound del fuzz. Un altro pedale molto utilizzato da Speer è lo Strymon El Capistan, una replica fedele del tape echo (nastro) dal sound organico e vintage.

Tornando in casa Boss, il PH-3 trova il suo posto nella pedaliera di Mark. Un phaser vintage/contemporaneo (versatilità a chili!), regolabile sotto ogni singolo aspetto. Infine, un Dunlop Crybaby Classic GCB95 F, un iconico pedale wah-wah con induttore Fasel.

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E come dimenticare i pedali per il reverbero? Il favorito di Speer è l’Electro Harmonix Holy Grail, un pedale che racchiude un reverbero a molla, un reverbero hall, un flerb (flanger+reverb). Compressori? Ne abbiamo! Il MXR M 291 Dyna Comp Mini, un pedale che combina le caratteristiche sonore del Dyna Comp  con un circuito più silenzioso, migliorato e con un range dinamico più ampio. Infine il Roland EV 5, un pedale d’espressione/volume che permette di dare dinamicità ai pezzi di chitarra se usato in modo creativo.

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Conclusione

Questo excursus sulla strumentazione di Mark Speer ci insegna una cosa: al di la del talento, che non si può comprare, rimane l’immutata consapevolezza che il proprio strumento può essere adattato al proprio stile di suono. Non fermatevi mai al come lo strumento vi viene ‘consegnato‘ dalla fabbrica: modificate, sperimentate e create. Che è tutto ciò che realmente conta.

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La passione di Simon per la musica nasce molto tempo fa, fino a portarlo al diventare arrangiatore, chitarrista e autore di musica auto-prodotta, pubblicata con la sua band, gli Onyria.
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