Hit The Tone! Bon Iver

Hit The Tone! Bon Iver

HIT THE TONE! Entriamo nella testa di Justin Vernon (Bon Iver), il “techie-folkie” 

Ma che sta facendo ultimamente?

Beh, si è semplicemente stufato di essere “quello con la chitarra“. Anche se ai puristi potrà non piacere, ciò che ha fatto Vernon negli ultimi due anni è pura e semplice sperimentazione musicale. E se non sperimentiamo in musica, in cos’altro possiamo farlo?! L’artista deve ‘evolversi’ di pari passo con i propri sentimenti e le proprie esperienze, senza confinarsi tutta la vita in uno stereotipo. Sarebbe stato facile per Vernon continuare a tirare fuori canzoni come Skinny Love per incassare mensilmente assegni e finire la propria carriera così: ha deciso invece di reinventarsi da zero. Sapendo padroneggiare il folk, l’Americana, il soul, la musica elettronica, quella ambient e quella pop, ci sono ben poche cose che Vernon non sa fare.

La sua nuova… “chitarra”

“Lo strumento con cui lavoro di più è sicuramente l’OP-1. È sicuramente lo strumento più importante della mia vita dopo la chitarra, che ho preso a 12 anni. Non esagero. Non lascio mai casa senza. Non viaggio più con la chitarra, ma con l’OP-1. Può sembrare strano, ma amo fare musica con questo affare. È un estensione del mio modo di scrivere!”

Queste sono le parole di Vernon, che usa lOP-1 per creare le proprie canzoni. Successivamente, le ‘addobba’ (arrangia) e le completa. Il mini-sintetizzatore, diventato un vero e proprio oggetto di culto, è pieno di funzionalità: è un sintetizzatore, un campionatore, un registratore multitraccia, una radio FM per campionare anche ciò che passa in radio e molto altro). Con 8 tipologie di sintetizzazione integrate, svariati effetti, LFO e sequencer, registratore a 4 tracce che imita il nastro ed effetti controllabili tramite motion-control… che altro si può desiderare?

Compatto, funzionante a batterie: uno strumento perfetto.

Stai visualizzando un contenuto segnaposto da Youtube. Per accedere al contenuto effettivo, clicca sul pulsante sottostante. Si prega di notare che in questo modo si condividono i dati con provider di terze parti.

Ulteriori informazioni


Altre opzioni?

Vernon utilizza, ovviamente, anche sintetizzatori di dimensioni normali. Uno dei suoi preferiti è il Sequential Prophet 6, un mostro di versatilità dotato di 49 tasti con aftertouch, 6 voci, routing analogico, filtri, arpeggiatore (con svariate modalità), sequencer con 64 step e una moltitudine di effetti e distorsioni analogiche. Un prodotto di riferimento nel settore. 

Un’altra ottima alternativa è il Moog Subsequent 37, che migliora il già ottimo Sub 37 Tribute Edition fornendogli il doppio della headroom (ossia il valore, in dB, dello spazio ‘utilizzabile’ dal picco più alto (transiente) al punto 0 dBFS (decibels full scale). Questo dettaglio, sconosciuto ai molti, permette di tirar fuori suoni più grossi, saturi e flessibili. Un sintetizzatore che trova il suo punto forte nelle frequenze medie e basse, con un enorme impatto armonico in saturazione che si traduce in un sound grosso come una casa e ricco di sfumature. Grazie al circuito Multidrive migliorato, poi, le distorsioni a disposizione sono pressoché illimitate.

Dave Smith, se si parla di sintetizzatori, è onnipresente: il Prophet REV2-16 e l’OB-6 sono due ottime alternative per gli amanti del synth analogico. Il REV2-16 è una re-interpretazione del Prophet ’08 con qualche miglioria: il doppio delle modulazioni, più effetti digitali, un sequencer polifonico e tutti i suoni originali del ’08 scaricabili liberamente. L’OB-6 è un sintetizzatore analogico polifonico a sei voci che include due VCO discreti per voce, filtro a 2 poli per la voce e un generatore d’inviluppo a quattro fasi. Nato dalla collaborazione tra DSI e Tom Oberheim (famoso per il suo sound iper-definito), quindi la qualità è garantita.

 

Infine, come non citare il vantaggiosissimo Behringer DeepMind 12, un sintetizzatore che offre moltissimo nonostante il prezzo contenuto. Analogico, polifonia a 12 voci, arpeggiatore, sequencer, 2 oscillatori, 2 LFO, 3 generatori d’inviluppo, 8 banchi da 128 preset ciascuno: che altro volere, a parte un Lucano?

Behringer DeepMind 12


É ora di cantare!

La manipolazione della voce a livelli maniacali è un’altra caratteristica della musica di Bon Iver.

Il Sennheiser MD431II Profipower è il microfono preferito di Xandy Whitesel, l’ingegnere del suono che va in tour con Vernon. Microfono usato spesso per voci molto squillanti e famoso per rigettare il feedback e sopprimere il rumore ambientale a livelli incisivi sul palco. Lo Shure SM57 LC viene invece utilizzato per catturare il suono ambientale degli strumenti da lui utilizzati: è un microfono versatile, e può essere utilizzato per praticamente qualsiasi cosa. Il terzo microfono degno di nota è lo Shure SM 7 B. In 22, A Million (Jagjaguwar, 2016) Vernon l’ha utilizzato molto per via della sua capacità di offrire un suono bilanciato su tutto lo spettro sonoro.

Stai visualizzando un contenuto segnaposto da Youtube. Per accedere al contenuto effettivo, clicca sul pulsante sottostante. Si prega di notare che in questo modo si condividono i dati con provider di terze parti.

Ulteriori informazioni

Una volta trovati i microfoni, passiamo ai preamplificatori: l’AMS Neve 1073LB Preampmodule 500er API con il quale Vernon, chiudendosi letteralmente a chiave in una baita, ha registrato il suo primo album. Replica del classico Neve 1073 con l’aggiunta del trim, impedenza selezionabile, controllo di gain con LED, phantom power intelligente e audio processing input automatico.

Ascoltando i,i e 22, A Million ci si rende conto di come Vernon utilizzi la voce come uno strumento più che come una ‘voce’ tradizionale. Attraverso l’utilizzo del TC-Helicon VoiceLive 3 Extreme è possibile generare armonie vocali, mettere in loop frasi, utilizzare il vocoder con sintetizzatore polifonico (controllato dalla voce) e molto altro.

Stai visualizzando un contenuto segnaposto da Youtube. Per accedere al contenuto effettivo, clicca sul pulsante sottostante. Si prega di notare che in questo modo si condividono i dati con provider di terze parti.

Ulteriori informazioni


Altro?

Sì, ma abbiamo quasi finito: gli ultimi step della catena.

L’Antelope OCX HD è un master clock ad altissima definizione con frequenza di campionamento che arriva fino a 768 kHz e algoritmo AFC (Acoustically Focused Clocking). Permette di configurare fino a 10 clock otuputs, è dotato di connettori BNC, ha 4 output AES/EBU e 2 S/PDIF. Considerato uno dei master clock audio più versatili e affidabili del mercato, è uno di quelli investimenti per la vita. L’altro prodotto da menzionare è il Bricasti Design M7, un processore di reverbero (con 100 presets) che permette di ricreare qualsiasi tipo di reverbero desiderato.

A livello software, impossibile non parlare dell’Eventide H3000 Factory, l’unico plug-in a contenere il leggendario armonizzatore H3000. Inoltre è dotato di delay, modulatori, filtri d’inviluppo, pitch shifters, LFO con 19 waveforms, generatore di rumore rosa, controllo MIDI e sidechain.

Eventide H3000 Factory

Ableton Live 10 è un sequencer audio e MIDI che permette di comporre, produrre e mixare. In entrambe le versioni – Suite e Standard – il programma offre tutte le funzionalità necessarie per registrare qualsiasi cosa ed ottenere risultati professionali (a patto che si sappia come arrivarci!).


Conclusione

Ciò che ci insegna Justin Vernon è semplice: mai fossilizzarsi. Non c’è alcuna vergogna nel cambiare radicalmente genere, strumento o visione musicale a patto che non si scenda mai a patti con se stessi: la sincerità artistica è l’unica cosa importante, tutto il resto non conta. Tecnologia e tradizione possono co-esistere, senza far storcere il naso a nessuno.

Author’s gravatar
La passione di Simon per la musica nasce molto tempo fa, fino a portarlo al diventare arrangiatore, chitarrista e autore di musica auto-prodotta, pubblicata con la sua band, gli Onyria.

Lascia un commento

ANNUNCIO