
A partire dagli anni ’70, i sintetizzatori sono stati una parte indispensabile della musica rock e pop. Tutto iniziò grazie a gruppi rock all’avanguardia con una certa propensione alla sperimentazione: gruppi come I The Who o i Pink Floyd, che oltre ad essere riconosciuti per l’enorme talento musicale, vengono ricordati per il loro inestimabile contributo all’innovazione musicale. Dagli anni ’80 in poi, il testimone passo a gruppi come i Kraftwerk o i Jean-Michel Jarre che si rivelarono degli ottimi eredi della sperimentazione musicale.
C’è da ricordare che interi generi musicali come Italo Disco o Synth-Pop nacquero quasi esclusivamente sulla base dei suoni sintetici. Anche nel rock, i tastieristi subirono una sorta di evoluzione e si sbizzarrirono con esecuzioni che andavano ben oltre i soliti e inflazionati pads. Abbiamo scelto per te 15 canzoni che ogni fan dei sintetizzatori dovrebbe conoscere.
Buona lettura! ?
1. Depeche Mode – Just Can’t Get Enough
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La canzone è apparsa sul primo album dei Depeche Mode Speak & Spell nel 1981 e rimane la loro canzone più iconica fino ad oggi. Il terzo singolo è stato creato con il synth guru Vince Clark, che in seguito ha goduto di ulteriore fama con altre band synth-heavy che ne hanno fatto un ottimo utilizzo: Yazoo e Erasure. Just Can’t Get Enough è prodotta interamente tramite sintesi musicale (tranne che per la voce, ovviamente).
2. Yazoo – Don’t Go
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Passiamo ad uno dei progetti post-Depeche Mode di Vince Clark. Yazoo non avrebbe mai avuto lo stesso successo senza l’eccezionale voce di Alison Moyet, ma il suono che fa da contorno alla sua voce proveniva unicamente da sintetizzatori. Yazoo ci ha fornito solo due album tra il 1981 e il 1983, ma canzoni come Only You, Nobody’s Diary e Don’t Go sono ancora oggi delle “cult hits”. L’intro di Don’t Go, che rende riconoscibile la canzone dopo una sola frazione di secondo, viene dall’ARP 2600, il basso del Sequential Circuits Pro-one dirompe prepotentemente mentre un altro basso del Roland Juno-60 rende le sonorità più spesse. Suono perfetto per una voce femminile profonda e potente!
3. Harold Faltermeyer – Axel F
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La title track di Beverly Hills Cop (con protagonista Eddie Murphy) è stata realizzata con soli cinque strumenti, il che normalmente si considera abbastanza per una rock band, ma non per le canzoni synth degli anni ’80 nel quale questo brano rientra. Harold Faltermeyer usò un Linndrum per la batteria, un Moog Modular per il basso, il Roland JX-3P per i suoni di fiato, Marimba dallo Yamaha DX7 e niente di meno che il Roland Jupiter-8 per il suono lead.
4. New Order – Blue Monday
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Il maxi singolo più venduto di tutti i tempi è guidato a 131 BPM dal ritmo della DMX di Oberheim. La grancassa di questa drum machine non ha niente a che invidiare alle hit disco in voga al all’epoca, perché in effetti era quella la direzione verso la quale New Order si dirigeva. Combinate questo con l’ottava nota di basso della Moog Source, un sequencer che non sempre suona in sincronia, accordi di synth, alcuni effetti, chitarra, basso, batteria – e naturalmente l’inconfondibile voce di Bernard Sumner e BAM e avrete un successo!
5. Pet Shop Boys – West End Girls
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Mentre i New Order rilasciavano Blue Monday, i Pet Shop Boys decisero di fare esattamente quello che avevano sentito su Blue Monday. Non è quindi sorprendente che West End Girls inizi con il ritmo di una DMX di Oberheim, seguita da Strings delle leggende sampler di Oberheim Emulator I e Emulator II. Il basso è stato suonato da Chris Lowe su un Roland Jupiter-6 e stratificato da lì via MIDI con una patch percussiva dello Yamaha DX7. Una performance vocale concisa, per cui si deve ringraziare il cantante Neil Tennant.
6. Van Halen – Jump
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Questo capolavoro non può mancare alla lista, perché in realtà il 99,7% della formula di successo di questa canzone del 1983 (il resto è rappresentato dall’assolo di chitarra di Eddie Van Halen e dala voce di David Lee Roth), è costituito dal riff di synth suonato da Eddie Van Halen con il preset di fabbrica A1 dell’Oberheim OB-Xa. Eppure sembra facile, bisogna solo: accendere il sintetizzatore, selezionare il primo suono, strimpellare alcuni accordi e uno dei più grandi successi mai sentiti è pronto. Se solo fosse così semplice…
7. Europe – The Final Countdown
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Ennesima canzone rock, divenuta un inno inconfondibile soprattutto per il caratteristico suono synth. L’idea per la canzone venne dal cantante Joey Tempest, che compose il famoso riff su un Korg Polysix. Per il brano è stato utilizzato un Roland JX-8P e uno Yamaha TX816 per. Che pezzo!
8. Eurythmics – Sweet Dreams
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Mai sentito parlare del drum computer Movement Systems? Il ritmo di Sweet Dreams è stato fatto proprio con esso! ll sintetizzatore che genera la caratteristica linea di basso venne ottenuta con un Roland SH-101 che venne poi ri-utilizzato in finitura grigia, rossa o blu da molti tastieristi degli anni ’80!
9. OMD – Enola Gay
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Non ci crederesti mai, ma l’iconica drum machine con cui comincia questa canzone, è stata registrata praticamente alla fine del processo di creazione. Ancora oggi come nel 1980, OMD viene suonata come ultima traccia in ogni live show, per lasciare il pubblico sul ritmo di questo brano quando il loro set giunge al termine. Lo strumento chiave utilizzato, come molti di voi immagineranno, è naturalmente un Roland CR-78, ben distinguibile anche nell’inizio del brano In The Air Tonight di Phil Collins. Il suono principale della canzone, che prende il nome dall’aereo che ha sganciato la bomba atomica su Hiroshima, proviene da un leggendario Korg Micro-Preset dell’anno 1978.
10. Visage – Fade to Grey
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Non tutti i mali vengono per nuocere, dicono; ecco un esempio che calza proprio a pennello: un Minimoog avrebbe dovuto suonare la linea di basso su Fade to Grey, ma durante la registrazione il Minimoog non funzionó. Fu combinato con il leggendario “Vox Humana” preset del Polymoog oversynth, ma ciò non fece differenza: si optò per utilizzare il Polymoog, con un suono di ottoni. Ed è proprio questo suono che rende Fade to Grey così inconfondibile.
11. The Art of Noise – Moments in Love
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Questa lista non sarebbe completa senza una canzone prodotta da Trevor Horn. La lista delle band che ha prodotto è infinita, dalla ABC a Frankie Goes to Hollywood alle t.A.T.u. e più e più volte ha usato il Fairlight CMI, un campionatore incredibilmente costoso per gli standard di oggi, che è uscito alla fine degli anni ’70 ed è diventato famoso soprattutto per la sua fantastica libreria di suoni e il suo sound un po’ graffiante. Abbiamo scelto Moments in Love perché questa canzone è basata su un famoso suono di questa libreria, l’ARR1 in cui venne aggiunta la campionatura di una cantante blues di nome Sarah nell’ARR1. questa combinazione e ha dato vita ad un suono più distintivo che mai.
12. Underworld – Born Slippy (Nuxx)
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Underworld ha combinato i beat techno del Roland TR-909 con ulteriori elementi sintetizzati e voci meravigliosamente distorte. Negli anni ’90 i loro suoni sono stati protagonisti su grandi palchi di festival e rave. La canzone Born Slippy, che si può sentire anche nel film cult Trainspotting – New Heroes, è ancora oggi il loro più grande successo. Parte dei synth che furono utilizzati, rimangono ancora un mistero.
13. Faithless – Insomnia
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Faithless saltò sull’onda del “pizzicato” che raggiunse il suo picco nei techno club nel 1996: il suo brano Insomnia, divenne a tutti gli effetti un monumento pop. Il suono? Secondo il tastierista Sister Bliss, proveniva da un Roland JD-800.
14. Tame Impala – Let it Happen
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Anni ’80 e ’90 straripano di buoni esempi di ottima musica creata col sintetizzatore. Detto ciò, anche il periodo contemporaneo ha molto da dire (e dare). Kevin Parker, il leader della (one-man-) band australiana Tame Impala, divenne noto grazie a Let it Happen nel 2015 principalmente per l’uso di due sintetizzatori della Roland: il Juno-106, tipico degli anni ’80 e il JV-1080 degli anni ’90. È anche possibile trovare registrazioni dal vivo in cui utilizza altri tipi di sintetizzatori.
15. Molchat Doma – Na Dne
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La band Molchat Doma formata a Minsk è stata fondata solo nel 2017, ma è da tempo conosciuta da molti fan della New Wave e Industrial. Nel loro brano Na Dne del 2018, il basso – per quanto grasso – proviene da un Minimoog mentre la batteria è stata programmata con campioni di un Linndrum. Altri sintetizzatori utilizzati da Molchat Doma includono principalmente grandi classici come Roland Alpha-Juno, Yamaha DX100 e DX7 così come un attualissimo Roland Jupiter-X.
E se non bastasse: Thomann Synthesizers
Sei appassionato di sintetizzatori? Dai un’occhiata al nostro canale Youtube “Thomann Synthesizers”. Troverai tutto quello che può interessarti, come: test su svariati sintetizzatori e attrezzature, stelle della scena con i loro tutorial e consigli e persino qualche trucco per un sound più… epico! ?
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Se questo articolo ti è piaciuto, facci sapere nei commenti qui sotto quale fra le canzoni citate è la tua preferita! ?
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Silvio Vinci risponde:
Bell’articolo , interessante